CTAO ha avuto il piacere di esporre in passato la ricerca artistica di David Detrich, potendone approfondire la qualità e il messaggio, di cui abbiamo constatato fin da subito l'importanza. Nelle sue opere abbiamo individuato una grande rilevanza sociale per la contemporaneità e per gli scenari in proiezione nel futuro, sicché è maturata la necessità di proporre una più ampia trattazione dei suoi sviluppi allestendo una mostra personale, la prima in Italia.

Oltre gli aspetti sociali, le opere di Detrich affrontano la stessa questione umana anche da un punto di vista etico e filosofico, ponendo l'osservatore di fronte al contrasto tra Essere e Avere, nella difficile convivenza tra il materialismo e la spiritualità, creando opere che tessono questa surreale ibridazione nella mente e si manifestano come chimere duali.

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L'espressione di David Detrich mette in discussione la valenza che un oggetto, nella sua materialità o nella sua immagine, richiama nella memoria dell'osservatore, e quando guardiamo una sua opera certamente riconosciamo in lui la figura dell'artista critico, in quanto sfrutta le associazioni anche inconsce per generare nuovi significati, delle deviazioni dal senso comune e stereotipo. Per lui qualsiasi rappresentazione non è mai realista, ma surrealista e concettuale. L'oggetto, il prodotto del sistema consumistico, opportunamente ridotto, decontestualizzato e infine riqualificato, rivela la propria essenza di mero simulacro, ma non devozionale, bensì alterato in sembianze indistinte, quindi inefficaci, allo scopo di incrinare la credibilità dello stesso sistema, in quanto sistema basato sui simulacri.
Come dei totem ammonitori, le opere di Detrich rivelano il grande inganno dell'immagine, come già denunciato da Magritte ma che ciononostante oggi si è evoluto in una pervasiva dipendenza di massa.

Ma se il simulacro è una rappresentazione materiale o visiva di qualcosa, tanto da dover considerare tutta l'arte una produzione di simulacri, diverso è il discorso per il significato di simulacro che possiamo attribuire alla vita sociale, ossia quello di immagine rappresentativa dello status symbol e dello status quo: è l'oggetto del possesso, il trofeo e il premio-riscatto, il bene necessario per definire od ostentare il proprio livello sociale o per dare un senso all'alienazione derivante dall'auto-immolazione sull'altare della produttività, un risarcimento al proprio sacrificio.

Detrich produce opere che si confrontano con la pseudo-realtà, la favola socioeconomica narrata dal sistema materialistico del consumismo, il quale si avvale dello status symbol per indurre un'infelicità che possa essere alleviata solo dai bisogni indotti. Le opere dall'aspetto artificioso evocano il fragile impianto del marketing su cui sono stati costruiti l'immaginario collettivo moderno e un modello esistenziale conformista e uniforme, in cui l'individuo ha solo un ruolo di attore che recita una parte già scritta.

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Lo spazio espositivo del CON-TEMPORARY Art Observatorium è sito nel centro di Lavagna, nel mezzo della Riviera Ligure di Levante. Il locale è ottimamente servito, a pochi passi da stazioni bus e treno, imbarcadero turistico, parcheggi gratuiti 2h e vicino all’uscita autostradale. Accesso per disabili e ascensore.

A piedi, in treno o autobus: uscendo dalla stazione ferroviaria di Lavagna dal lato città, andate a sinistra percorrendo la strada principale fino all'ufficio delle Poste Italiane, qui svoltate a destra verso Via Cristoforo Colombo, appena arrivati alla rotatoria di Piazza Cordeviola girate a sinistra in Corso Buenos Aires. Il civico 42 è all'inizio del viale alberato.
Fermata autobus "Lavagna - P.za Cordeviola/Edicola" linee 704, 705, 731, 798, 846 e 934.

In battello: sulle linee marittime Portofino / Lavagna / Cinque Terre scendete al porto turistico di Lavagna. Uscendo dal porto andate a sinistra in Via dei Devoto e oltrepassate la ferrovia scendendo il sottopassaggio che vi porta all'ufficio delle Poste Italiane, quindi seguite le indicazioni sopra.

In automobile: autostrada A12 E80 Genova-Livorno, uscite a Lavagna, andate verso il centro. Alla rotatoria di Piazza Cordeviola girate a destra in Corso Buenos Aires fermandovi all'inizio del viale alberato, civico 42.

In aereoplano: l'aeroporto più vicino è il Cristoforo Colombo di Genova, l'autobus navetta VOLABUS vi porterà alla stazione ferroviaria di Genova Brignole, da qui è possibile raggiungere Lavagna in 40-60 minuti.