CON-TEMPORARY Art Observatorium e Jizaino presentano

Deus Ex Terra
Visioni oltre l'inganno dell'agiatezza

Mostra collettiva



► Testo introduttivo
► Opere in esposizione e galleria fotografica
► Stralci delle opere video
► Catalogo
► Come arrivare




Deus Ex Terra
12 - 29 dicembre 2019
CON-TEMPORARY Art Observatorium
Corso Buenos Aires 42 11
Lavagna


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ARTI VISIVE
Carlos A. Bracho • Christine Chin • ebeck • Marcela Jardón • Michel Leclercq • Abramo ‘Tepes’ Montini

VIDEO & PERFORMANCE
Ana Baer & Heike Salzer • Orsolya Bálint • Susana Barbará • Piers Broadfoot • Camille Crampsey • Mirjam Dahl Pedersen • Paulo Fajardo • Francisco García • Finn Harvor • Dee Hood • Simone Hooymans • Yuan Kong • Boris Marinin • Juliette McCawley • D.K. Odessa & Tara Mullins • Ruchita • José Paulo Santos • Terry Silvester • René Smaal • Igal Stulbach • Kat Vivaldi




Testo introduttivo

Deus Ex Terra


«Non sei Atlante che porti il mondo sulle tue spalle. È bene ricordare che è il pianeta a portare te.»

Vandana Shiva



Visioni oltre l'inganno dell'agiatezza

La specie umana è riuscita a vivere per milioni di anni in armonia con la natura, senza aver mai distrutto l’ambiente come sta facendo da solo poco più di un secolo: antiche civiltà hanno saputo capire l’universo anche senza lanciare razzi sulla Luna, spaccare l’atomo, manipolare la vita o dissanguare le profondità della terra. La potenzialità dell’immaginazione è sufficiente a soddisfare il bisogno di conoscenza, perché tutto ciò che appaga la mente è già in noi e tutto ciò che sazia il corpo è già nella natura.

In una nostra precedente mostra intitolata OIKOS, che si tenne esattamente cinque anni fa a Genova, chiamammo diversi artisti motivati per unirsi all’odierno grido di denuncia contro la distruzione dell’ambiente naturale. La mostra fu incentrata sui vari aspetti, in primis le varie forme di inquinamento, che mettono in pericolo il pianeta e i suoi abitanti, inclusa la specie umana.

Oggi è il tempo di andare oltre la sola denuncia: è necessario proporre modelli esistenziali che possiamo tutti adottare singolarmente.

Infatti ancora si parla solo di porre rimedio ai vari disastri, a livello locale o planetario. Chi va in piazza a gridare per un cambiamento, lo fa rivolgendosi ai potenti, invocando politiche dall’alto. Ma i potenti non cambieranno il sistema da cui dipendono e con cui prosperano, anche se faranno finta di ascoltarvi e di indignarsi, anche se prometteranno di agire. Purtroppo il mondo umano è movimentato da interessi economici colossali e i magnati delle materie prime, dell’industria, dell’energia e i poteri militari non hanno alcun interesse a far crollare il proprio impero, dal quale foraggiano e dettano le pagliacciate della politica.

Il cambiamento deve avvenire dal basso, dai singoli individui, ciascuna persona deve perseguire il proprio cambiamento intellettuale e spirituale, nelle grandi e piccole scelte. Mai si deve scendere a compromessi, bisogna essere intransigenti, inchiodare dei puntelli inamovibili, le nostre scelte quotidiane determinano il mercato e possono sovvertire il mondo economico. Queste scelte non devono essere determinate o imposte in alcun modo da chi vuole ridurre il popolo al pragmatismo consumistico, ossia spingendo consumi e servizi indotti con propaganda e pubblicità. È necessario compiere scelte dure per sé stessi, rinunciando alle tentazioni dell’ideologia del comfort e del piacere. Le rinunce disinfestano da quel turbinio di ossessioni che offuscano la mente di chi era imprigionato nel sistema imposto e come un tossicodipendente all’inizio soffre di astinenza, ma col tempo ricomincia a spaziare e a colmare il vuoto con un inaspettato benessere ritrovato.

La propaganda dice “Be Different”, siate differenti… sfoggiando un prodotto di consumo, uno status symbol; ma essere differenti, o diversi, in un mondo di persone controllate, dovrebbe significare invece essere considerati dei disadattati. Ma il vero disadattato è colui che è avulso alla natura, le credule vittime dell’espediente, dell’inganno, del deus ex machina.

Il proverbiale deus ex machina, a cui si ispira il titolo della mostra, quell’espediente scenico per ingannare il pubblico con un apparente prodigio, fu anche un trucco usato da certi medium dell’antichità per ottenere notorietà e denaro. È un artificio, una tecnologia, così come l’innovazione tecnologica è stata usata dall’umanità fino a oggi: una scoperta che al momento sembra proficua, ma che col tempo si rivela un disastro e ci sta sopraffacendo, come il petrolio, la plastica, l’energia nucleare, la geoingegneria e via dicendo.

Ma come possiamo aspettarci risposte sulla questione ambientale proprio dagli artisti? Proprio da coloro che della tecnica hanno fatto la propria ragione di vita? Ovviamente in ogni epoca si parte o si riparte da dove ci si trova, con quello che si ha o che resta, spesso dalle macerie, talvolta dalle montagne di rifiuti come sta avvenendo con la Recycle Art. E, in un’epoca in cui la società è completamente indottrinata alla normalizzazione dello scempio, dobbiamo ripartire soprattutto dalle idee, dai concetti, proponendo esempi, stili di vita e modi di pensare.

Gli artisti, pur non esponendo concetti espressamente ecologisti, spessissimo denunciano il deus ex machina, e lo fanno proprio usando la macchina stessa, ossia l’artificio, che poi è l’arte o tecnica, e utilizzando il linguaggio corrente compreso dalla comunità: sono i depositari del sentimento naturalista dell’essere umano e del suo spirito, anche se spesso non sono riconosciuti tali. Quegli artisti vivono in una dimensione paradossale: usano un trucco per rivelare il trucco. Sono come dei prestigiatori: tutti sanno che usano dei trucchi, per cui la loro azione è di per se stessa la cognizione di un inganno, ossia il deus ex machina.

Tutti i testi critici sul catalogo.




Opere in esposizione e galleria fotografica





Stralci delle opere video

Video riassunto di tutte le opere animate




Catalogo

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Catalogo Deus Ex Terra - Visioni oltre l'inganno dell'agiatezza, italiano | inglese, 92 pagine A4 (21 × 29,7 cm)




Come arrivare

Lo spazio espositivo del CON-TEMPORARY Art Observatorium è sito nel centro di Lavagna, nel mezzo della Riviera Ligure di Levante. Il locale è ottimamente servito, a pochi passi da stazioni bus e treno, imbarcadero turistico, parcheggi gratuiti 2h e vicino all’uscita autostradale. Accesso per disabili e ascensore.

A piedi, in treno o autobus: uscendo dalla stazione ferroviaria di Lavagna dal lato città, andate a sinistra percorrendo la strada principale fino all'ufficio delle Poste Italiane, qui svoltate a destra verso Via Cristoforo Colombo, appena arrivati alla rotatoria di Piazza Cordeviola girate a sinistra in Corso Buenos Aires. Il civico 42 è all'inizio del viale alberato.
Fermata autobus "Lavagna - P.za Cordeviola/Edicola" linee 4, 5, 31, 32, 34, 46 e 98.

In battello: sulle linee marittime Portofino / Lavagna / Cinque Terre scendete al porto turistico di Lavagna. Uscendo dal porto andate a sinistra in Via dei Devoto e oltrepassate la ferrovia scendendo il sottopassaggio che vi porta all'ufficio delle Poste Italiane, quindi seguite le indicazioni sopra.

In automobile: autostrada A12 E80 Genova-Livorno, uscite a Lavagna, andate verso il centro. Alla rotatoria di Piazza Cordeviola girate a destra in Corso Buenos Aires fermandovi all'inizio del viale alberato, civico 42.

In aereoplano: l'aeroporto più vicino è il Cristoforo Colombo di Genova, l'autobus navetta VOLABUS vi porterà alla stazione ferroviaria di Genova Brignole, da qui è possibile raggiungere Lavagna in 40-60 minuti.