TransHumance Verso la precipitazione dell’Io 19 giugno - 9 luglio 2023
CON-TEMPORARY Art Observatorium
Corso Buenos Aires 42 11
Lavagna
Scarica l'invito Iryna Calinicenco • Bobby Kim Ling Chen • Andrew Cheung • Martin Del Carpio • Elina • Ian Haig • Magdalena Hejzlarová • Erika Kassnel-Henneberg • Lucien.Art • Jeremy Pellington • Nina Sumarac • Shaharee Vyaas • Andrzej Wojciechowski
Testi introduttivi
TransHumance
«L’abominevole deterioramento del livello etico deriva in primo luogo dalla meccanizzazione e dalla spersonalizzazione delle nostre vite.» Albert Einstein
Nella precedente mostra collettiva, intitolata Escapism, abbiamo affrontato il tema dell’oppressione e del controllo esercitata sull’individuo da un sistema politico e governativo sempre più penetrante e totalitario, il quale attua il vecchio metodo “bastone e carota” per sospingere le masse. Se il “bastone” è l’oppressione, in TransHumance si vuole investigare su una delle nuovissime “carote” che oggi il sistema del potere tenta di imboccare alle genti, ossia i triviali vantaggi di una transizione verso la digitalizzazione e la sofisticazione artificiale della persona come prodromo del transumanismo, portando a epocali implicazioni antropologiche e primari dilemmi filosofici ed etici.
Il transumanismo sarebbe quell’ideologia che, iniziando dall’unione tra uomo e macchina robotica e/o informatica nella cosiddetta “singolarità”, vorrebbe transitare l’umanità verso un’altra fase, un traguardo: il post-umanismo, ovvero un’era in cui l’essere umano naturale sarà sorpassato, estinto, evolvendosi in qualcosa che non sarà più umano, giacché lo stesso prefisso post- indica sempre la fine di un’era, in questo caso dell’essere umano.
Le strade di questa transizione sono lastricate di promesse: miglioramento fisico, cognitivo, computazionale e sensoriale, immortalità ed eterna giovinezza, la conquista di una condizione di superiorità, di divinità, fino ad arrivare a essere l’Uno. Ma sia che si tratti di evoluzione, involuzione o estinzione, in ogni caso implicherebbe di non essere più esseri umani.
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L’avvento di robotica, informatica, nanotecnologie e biotecnologie è solo l’alba di una rivoluzione che ci porta a un bivio evolutivo, a compiere una scelta antropologica. Sta a noi sapere usare queste tecnologie a favore dell’essere umano, o lasciare che vengano usate su di noi da una emergente tecnocrazia.
Già oggi molte persone sono più transumane di quegli artisti pionieri del transumanismo. Osserviamo diversi casi nel mondo di persone che si compiacciono del loro coraggio di aver modificato chirurgicamente il proprio volto, talvolta in modo repellente.
Ma il transumano è ancor più diffuso tra moltitudini di persone che neanche si accorgono di essere ormai scese lungo quel declivio di assuefazione e dipendenza tecnologica: non riescono più a vivere senza un telefono “intelligente” - vera e propria appendice cerebrale che precederà l’impianto di un microprocessore, - pensano di non avere alcun motivo di ricordare i numeri telefonici dei propri cari o amici, o a fare una moltiplicazione mentalmente, mentre delegano le proprie relazioni interpersonali a un’azienda di social-networking, con la quale sottoscrivono contratti senza averli mai letti semplicemente marcando una casella. Molti ormai vivono un’identità virtuale, fatta di narcisismo telematico e ritoccato, o presentandosi in rete come personificazioni di creature fantastiche, gli avatar, o di ciò che vorrebbero essere idealmente. È solo un gioco, certo, o un modo di esprimere i propri sogni, ma quello che si nota è che alcuni ormai non distinguono più la finzione dalla realtà, vivendo in una permanente frivolezza, in una bolla di sapone, che quando poi scoppia a contatto della realtà provoca dolore, repulsione e quindi aumenta il desiderio di fuggire ancora nel virtuale.
In effetti, non è tanto preoccupante la rapida evoluzione degli oggetti “intelligenti” o della cosiddetta Intelligenza Artificiale (AI, la quale non è altro che una simulazione, sempre dipendente da chi l’ha programmata per offrire risposte plausibili a velocità impressionanti, ma che non avrà mai una coscienza), bensì il progressivo assottigliamento delle capacità cognitive e di giudizio critico nelle persone che fanno ricorso alla tecnologia per evitare di sforzarsi, di pensare e di usare il ragionamento, preferendo affidarsi all’Oracolo elettronico, il deus ex machina dietro a cui si nasconde sempre un officiante occulto.
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Stralci delle opere video
Video riassunto di tutte le opere animate
Catalogo
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Catalogo TransHumance - Mostra collettiva, italiano | inglese, 66 pagine A4 (21 × 29,7 cm)
Come arrivare
Lo spazio espositivo del CON-TEMPORARY Art Observatorium è sito nel centro di Lavagna, nel mezzo della Riviera Ligure di Levante. Il locale è ottimamente servito, a pochi passi da stazioni bus e treno, imbarcadero turistico, parcheggi gratuiti 2h e vicino all’uscita autostradale. Accesso per disabili e ascensore.
A piedi, in treno o autobus: uscendo dalla stazione ferroviaria di Lavagna dal lato città, andate a sinistra percorrendo la strada principale fino all'ufficio delle Poste Italiane, qui svoltate a destra verso Via Cristoforo Colombo, appena arrivati alla rotatoria di Piazza Cordeviola girate a sinistra in Corso Buenos Aires. Il civico 42 è all'inizio del viale alberato.
Fermata autobus "
Lavagna - P.za Cordeviola/Edicola" linee
704,
705,
731,
798,
846 e
934.
In battello: sulle linee marittime Portofino / Lavagna / Cinque Terre scendete al porto turistico di Lavagna. Uscendo dal porto andate a sinistra in Via dei Devoto e oltrepassate la ferrovia scendendo il sottopassaggio che vi porta all'ufficio delle Poste Italiane, quindi seguite le indicazioni sopra.
In automobile: autostrada A12 E80 Genova-Livorno, uscite a Lavagna, andate verso il centro. Alla rotatoria di Piazza Cordeviola girate a destra in Corso Buenos Aires fermandovi all'inizio del viale alberato, civico 42.
In aereoplano: l'aeroporto più vicino è il Cristoforo Colombo di Genova, l'autobus navetta VOLABUS vi porterà alla stazione ferroviaria di Genova Brignole, da qui è possibile raggiungere Lavagna in 40-60 minuti.